LaMento… quando lamentarsi è mentire a se stessi

Si, ogni volta che ci troviamo a ridire di qualcosa in realtà … la … mento!

Perché in quella situazione che non ci va a genio c’è la nostra opportunità di crescere, di imparare qualcosa di ancora non risolto in noi, quella reazione di cui spesso non siamo consapevoli.

Quando mi la-mento di qualcosa o di qualcuno in realtà sto esteriorizzando una cosa che vivo io, che mi appartiene, che mi sta dicendo che non ho affrontato qualcosa in me. Invece quasi sempre pensiamo che non sia una cosa nostra, che sia solo esteriore, dell’altra persona.

Quando inizieremo a comprendere che in realtà siamo gli artefici della nostra vita e che il nostro pensare, parlare, agire concretizza solo le esperienze che servono (quasi sempre inconsce) alla nostra anima per “ricordare” il vero motivo di vita e perseguirlo … cambierà la nostra percezione e inizieremo a vedere questi contrasti in maniera diversa.

Anche se difficile dovremmo ringraziare quella persona che sta “recitando” una parte per noi per farci sperimentare di avere quel nervo scoperto, che ci spinge a cogliere l’opportunità di entrare profondamente in noi per accogliere quella nostra reazione, capirne la vera causa profonda e trasmutarla: solo così possiamo liberarci di un altro peso, di un’altra zavorra e proseguire la nostra strada di avvicinamento alla versione migliore di noi stessi.

Ovviamente non è facile accettare questo: le nostre abitudini, la nostra cultura, l’istruzione, la religione ci hanno “programmati” per altro, che la vita è dolore e fatica!

Adesso … considera l’esempio del centro e della periferia.

Ogni centro ha una sua periferia che si modella proprio a partire dal suo centro: non può esistere una periferia senza il suo centro! E quella periferia è subordinata al suo centro, avrà caratteristiche diverse da un’altra periferia, proprio per la diversità del proprio centro.

Ora considera di voler far arrivare un cambiamento al centro partendo dalla periferia: quanto tempo ed energie serviranno? Se invece attui un piccolo cambiamento al centro arriverà in periferia naturalmente. Pensa al sasso che butti in un lago: le onde si propagano dal centro verso l’esterno! Cambi la circolazione al centro… e si ripercuote in periferia! Vedi la similitudine?

Adesso pensa di voler influenzare una pianta: da dove partire? Dalle radici o dalle foglie? Ovviamente con tanto tempo a disposizione puoi lavorare sulle foglie e la pianta durante un ciclo molto lungo si adatterà pian piano e inizia un lentissimo cambiamento. Se invece agisci direttamente alle radici

Allo stesso modo se vuoi cambiare qualcosa che ti appesantisce, che ti disturba, che non ti piace: puoi puntare il dito, puoi lamentarti della sfortuna, puoi maledire ma poco o nulla cambierà. Anzi!!!

La situazione si esaspera ancora maggiormente perché la stai ulteriormente alimentando energeticamente. Stai alzando l’onda che arriverà in periferia e invece di portare la soluzione porti ulteriore pesantezza e distruzione. Ecco allora chiaro che se vuoi cambiare l’esterno la cosa più saggia e meno dispendiosa in tempo, risorse ed energia è cambiare il centro.

Ma non è facile, soprattutto per noi occidentali. Inoltre da soli è molto difficile perché non siamo neutri, non riusciamo a vedere le cose in maniera impersonale, da spettatori!

In questa esperienza di coach osservo sempre di più questa dinamica: è umana! Anche per me è difficile affrontare da solo le mie paure, i miei pesi, i mei blocchi e proprio per questo mi affido anch’io ad altri terapisti perché voglio il meglio per la mia vita e, dato che il tempo è l’unico e vero bene che ho… cerco di utilizzarlo al meglio.

La sola consapevolezza di intuire che affrontando il centro e non la periferia mi avrebbe fatto risparmiare tempo ed energia è stato l’inizio del cambiaMENTO. Anche qui… cambiare da un mentirsi, dal raccontarsela, da un continuare a nascondere una fatica per una ragione inconscia e profonda.

Questa metafora del centro e della periferia è recente, perché in realtà l’esperienza che ho voluto vivere era quella di “insistere” col puntare il dito all’esterno. La bassa autostima cercava dall’esterno le manifestazioni, le attenzioni, l’aiuto. Ma se non arriviamo a toccare il fondo spesso è davvero difficile iniziare ad… affrontarci e conoscerci per risolvere! Serve la voglia di affrontarci direttamente, di rimboccarci le maniche, di intuire che in noi c’è una conoscenza divina che ha tutto per portarci verso la versione più bella di noi stessi che possiamo auspicare in questa vita tra le innumerevoli a disposizione. Allora inizieremo ad osservare l’esterno con occhi diversi per arrivare a comprendere come cambiare il centro e portarne i benefici fino alla periferia.

Intuire che siamo gli artefici della nostra vita è davvero emozionante!!

Quando iniziamo a renderci conto di essere i veri creatori delle nostre esperienze, gli unici creatori dei nostri pesi e fatiche… allora inizia a prendere spazio in noi l’idea che, come abbiamo creato esperienze di fatica e dolore possiamo anche creare esperienze appaganti e in leggerezza… e quelle esperienze così faticose sono servite ad arrivare al cambiaMENTO!

Non sai come possa essere … ma inizi a crederlo possibile. Ecco la mia svolta! E ho iniziato con piccoli gesti a “permettermi” un piccolo cambiamento: a volte anche sorridere…. Basta iniziare! Incominci a vedere e sperimentare che la vita ci parla: basta essere maggiormente aperti e pronti a coglierne il messaggio. E pian piano diventiamo più attenti a non perderci nulla per continuare a tenere la direzione in linea con la rotta presente nel nostro SE profondo, nella nostra anima.

Fin quando ci ostiniamo a perseguire una strada che non è nostra veramente, che non scaturisce dal cuore perché contraria a quanto abbiamo nell’animo allora la vita, le emozioni e i dolori del nostro corpo cercheranno di darci i segnali per quasi “costringerci” ad un cambio di rotta. La cosa entusiasmante è che quando ci permettiamo di allinearci con la nostra vera direzione interiore tutto inizia a semplificarsi.

Sono grato alla vita di ogni cosa ed oggi, di cuore, chiedo perdono per tutte le volte che ho giudicato, che ho arrecato dolore alle altre persone; chiedo perdono anche a me stesso e mi accetto per tutto questo … proprio perché senza tutto questo non sarei arrivato qui. Sono grato alla vita di avermi, con infinita pazienza, instradato a questa attività che amo e in cui metto il cuore. Sono grato a tutte le persone che si affidano a me per essere accompagnate nel loro percorso di rinascita attraverso un metodo che mi sta dando tante gioie: vedere le persone che si alleggeriscono e che superano i loro problemi è fantastico dandomi nuovo slancio per crescere ancora e per essere sempre di più un vero e puro canale in cui far scorrere sempre più energia. E parlo di quella potentissima energia che tutto è che tutto crea, che tutto può e che ognuno di noi ne è parte integrante.

Non importa con chi, come e perché… l’importante che sentiate in voi la spinta di provarci, di iniziare, di trovare la voglia di volervi permettere e vivere la vostra ri-nascita!

Oggi questo scritto vuole essere un seme che ci permetta di consapevolizzare che quando arriva la voglia di lamentarci… si possa accendere una lampadina e capire che forse è arrivato il “momentum” di puntare veramente, decisamente e con amore a lasciare andare definitivamente pesi, zavorre, dolori.

E se senti che possa essere io quella … energia che ti accompagna al cambiamento, contattami privatamente sui social o direttamente all’indirizzo email: gianni.romano.coach@gmail.com

Un abbraccione d’energia!

di Gianni Romano

p.s. Se vuoi saperne di più sulla tecnica da cui parto per affrontare i dolori, lo stress, i pesi, le paure, le ansie, il disagio… ecco l’intervista fatta lo scorso anno.

Frasi da … meditare

Non ascoltate coloro che piangono e si lamentano, la loro malattia è contagiosa.

(Og Mandino)

Se qualcosa non ti piace, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il tuo atteggiamento. Non lamentarti.
(Maya Angelou)

Non fare altro che brontolare, e non agire – ecco come si butta via la propria vita.
(William Morris)

Si trova sempre qualcosa di cui lamentarsi.
Ma – con un po’ più di impegno – si trova sempre anche qualcosa di cui essere felici.
(anonimo)

Non mettetemi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa più accorgersi di un tramonto. Chiudo gli occhi. Mi scosto di un passo. Sono altro, sono altrove.
(Alda Merini)

Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
(Pablo Neruda)